Mi chiamo Nunzia e ho 46 anni, sono trascorsi ormai sei anni dal 16/04/2012 quando, in uno studio medico ospedaliero di senologia chirurgica, uno specialista (il dott. Massimiliano D’Aiuto) mi diagnosticò un tumore maligno al seno(il mio carcinoma che definisco “signor C.”, perché è stato ed è parte della mia vita ed ho imparato a conoscerlo). All’inizio fu duro accettare la diagnosi, come pure decidere di sottopormi a chemio, radio e terapia ormonale sostitutiva; infatti non volevo operarmi, spaventata dall’intervento e dalle terapie, che poi avrei dovuto effettuare per sconfiggere il signor C. Ma, grazie al sostegno umano e all’incoraggiamento dei medici e in particolare del chirurgo senologo che mi ha operato e che mi ha sempre incoraggiato/sostenuto ad andare avanti e a non arrendermi sia nella fase di diagnosi, che di post intervento(dott. Massimiliano D’Aiuto), trovai il coraggio di accettare la presenza del signor C. nella mia vita. Infatti, solo dopo l’accettazione consapevole della mia malattia ritrovai la voglia di sconfiggere il temuto nemico, di vivere e di sorridere ancora. Difatti, cercai di trasformare un’esperienza negativa in qualcosa di positivo, creando il mio chemio look fatto di colori vivaci, accessori fantasiosi e meravigliosi foulard, con trucco abbinato all’abbigliamento (ho realizzato un piccolo book fotografico, per non dimenticare non la malattia, ma la forza di reagire che ho avuto in quei momenti). In quel periodo cercavo di essere sempre sorridente, perché il cancro non può cancellare la nostra bellezza, soprattutto interiore; quella bellezza che ci fa amare noi stesse, che ci fa comprendere che si può e ci si deve sentire femminili, anche se la malattia ha strappato via una parte di noi, così intima e personale. Scoprii, improvvisamente, di essere una persona forte, caparbia, determinata e ritrovai tutte le mie energie. Certo i momenti di sconforto e le lacrime di rabbia e disperazione non sono mancati in questi anni, né mancheranno nei prossimi. Non abbasserò mai la guardia, lo devo a me stessa, alla mia famiglia, che mi è stata sempre vicina in questi anni, agli amici/che che mi hanno sostenuto; e poi, non vorrei che il signor C. pensasse che mi sono arresa! Con questa testimonianza vorrei lanciare un messaggio positivo a tante donne che stanno vivendo un’esperienza dolorosa come la mia. Sono stata molto fortunata ad accorgermi, grazie alla prevenzione, della malattia. Le terapie post intervento sono state risolutive per scongiurare metastasi e recidive, anche se certo non è stata una passeggiata piacevole, ma piuttosto una salita ripida. Il supporto dei medici e delle persone che mi sono state accanto è stato davvero fondamentale, come anche la fede, ma ciò che mi ha fatto ritrovare le energie giuste è stato il sorriso. Sorridere alla vita nonostante tutto, vale a dire mantenere un atteggiamento positivo per affrontare tutto ciò che la vita ci riserva ogni giorno, soprattutto per combattere e vincere le battaglie più dure ed estenuanti.